Vorresti smettere di fumare ma la tua forza di volontà non è sufficiente?
Combattere contro un vizio che crea una dipendenza così radicata è difficile, ma non impossibile.
Basta mettere in atto qualche piccolo consiglio e seguire metodi spesso non convenzionali per ottenere risultati soddisfacenti.
Usa il tuo smartphone
Potrebbe sembrare uno strano consiglio, ma pare che questo metodo funzioni alla grande.
I ricercatori dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, hanno confrontato i progressi fatti da due gruppi di fumatori che stavano tentando di smettere di fumare.
Il risultato è stato sorprendente. Coloro che avevano ricevuto quotidianamente sms che contenevano consigli utili sull’argomento risultavano possedere il doppio delle probabilità di dare un taglio alle “bionde”.
Inoltre, la percentuale di successo si manteneva alta anche dopo sei mesi.
“La gente tende a portare con sé il proprio telefonino in ogni momento della giornata” ha affermato il dottor Robyn Whittaker, autore dello studio. “Il che lo rende uno strumento facilmente accessibile quando si tratta di fornire assistenza a chi vuol smettere di fumare. Oltretutto, è anche abbastanza anonimo e riservato”.
Un servizio che, se arrivasse in Italia, potrebbe ampliare gli effetti della ricerca.
Volontà, convinzione e determinazione
Ricorda, continuerai a fumare fino a quando non convincerai te stesso del fatto che vuoi smettere.
La tua, in realtà, è una doppia dipendenza. Fisica – dovuta alle sostanze contenute nelle sigarette – e psicologica, legata alla ritualità di fumare.
Devi concepire questa speciale missione come un percorso. Ed è importante che, strada facendo, non ti venga in mente di alimentare timori e paure.
E poi, pensa al vantaggio economico: quanto risparmieresti evitando di comprare sigarette per un anno?
È importante, inoltre, evitare di attribuire troppo valore alle sigarette. Non vorresti fare certo come Zeno Cosini, protagonista di La coscienza di Zeno di Italo Svevo.
Mi colse un’inquietudine enorme. Pensai: “Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta”. Accesi una sigaretta e mi sentii subito liberato dall’inquietudine ad onta che la febbre forse aumentasse e che ad ogni tirata sentissi alle tonsille un bruciore come se fossero state toccate da un tizzone ardente. Finii tutta la sigaretta con l’accuratezza con cui si compie un voto. E, sempre soffrendo orribilmente, ne fumai molte altre durante la malattia. […] Le mie giornate finirono coll’essere piene di sigarette e di propositi di non fumare più.”
Il vizio del fumo non è invincibile. Facci sapere come stanno andando – o sono andati – i tuoi tentativi!
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