L’origine del Coronavirus è stata scoperta… Origine Coronavirus animali pangolino
Ne sono state raccontate tante, dagli esperimenti in laboratorio riusciti male, ai complotti mondiali, ma sembra che proprio la causa di questa nuova pandemia sia riconducibile ad un mix di geni infetti tra pangolino e pipistrello. Lo studio scientifico che ha condotto la ricerca, ha pubblicato sulla rivista Science Advances, condotta da Elena Giorgi (laboratori di Los Alamos) e da Feng Gao (Duke University), i risultati degli studi specifici del caso. Origine Coronavirus animali pangolino
I due ricercatori hanno analizzato in maniera approfondita la sequenza del COVID-19 dei due animali giungendo alla conclusione che la pandemia è attribuibile al salto di specie del virus tra essi e l’uomo.
Come è riuscito a saltare la specie e ad infettare pure l’uomo?
Il COVID-19 possiede una proteina Spike che si trova sulla sua superficie, la quale si lega molto facilmente alla cellula per infettarla. In particolare, la proteina Spike del pangolino è assai simile a quella del COVID-19, pur essendo piuttosto diversa nella sua struttura virale; quella del pipistrello, invece, ha una struttura virale molto simile a quella del COVID-19, ma non ha la Spike: ecco spiegato il motivo per cui Sars-CoV-2 sarebbe il risultato di un mix dei geni dei due animali. Cosi, anche con notevole scetticismo all’inizio, sembra essersi spiegata l’origine della pandemia.
La professoressa Giorgi, conclude così spiegando i risultati finali: “Sars-CoV-2 ha una ricca storia evolutiva che include un rimpasto di materiale genetico tra coronavirus di pipistrello e di pangolino prima che acquisisse la sua capacità di saltare nell’uomo“.
Dichiarazioni preoccupanti?
“Il vaccino arriverà, la seconda ondata potrebbe non esserci”. Sono le parole che sanno di sentenza pronunciate da Ilaria Capua, in collegamento con “Le parole della settimana” su Raitre. Si parte dalle affermazioni del professor Zangrillo, secondo cui il coronavirus “clinicamente non esiste più”.
“Credo che il professor Zangrillo non parli a sproposito, ci credo che il virus clinicamente non esista più. Il virus fa il suo corso, è un agente patogeno che si manifesta in maniera diversa a seconda di diversi fattori, uno di. questi è l’età del paziente. In realtà credo sia migliorato tutto il sistema, ma quando. si dice che il virus si è indebolito è come dire che una macchina va a 3 cilindri. Il genoma del virus non è cambiato, non si può dire che si sia indebolito o che sia diventato più aggressivo: è sempre un motore a 4 cilindri”, ha detto la scienziata, che dirige l’One Health Center alla University of Florida.
La Capua, a proposito di un altro argomento fortemente dibattuto nelle ultime settimane ha poi aggiungo:
“La seconda ondata non viene dalle fogne e non viene da una maledizione divina, viene da noi. Il COVID-19 sta circolando, se le persone più fragili continueranno a seguire determinati comportamenti e si manterranno lontane dal contagio, la seconda ondata potrebbe non esserci. Ci sono tanti vaccini in pista, il vaccino arriverà. Uno dei problemi è che avere centinaia di milioni di dosi richiede tempo. Credo però che non bisogna appoggiare la nostra speranza sul vaccino, sarà una delle armi che avremo per combattere questo nuovo nemico invisibile con cui dovremo convivere”.
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