Capita a tutti, soprattutto in questi giorni in cui si sta distanti, ognuno a casa propria, di avere dubbi sulla propria partner.
Quando, però, i timori diventano troppi e ingiustificati, si parla di disturbo ossessivo compulsivo da relazione.
Chi ne soffre, prova disagio personale e di coppia. Questa sensazione di inadeguatezza può sfociare anche in problematiche nella sfera lavorativa, e in quella sociale.
Se vi accade, non tacete. Piuttosto, chiedete un aiuto esterno. Che sia di uno psicologo o di uno psichiatra, fa lo stesso. disturbo compulsivo coppia cura
I sintomi disturbo compulsivo coppia cura
Ma come riconoscerlo? Innanzitutto, il disturbo ossessivo compulsivo da relazione si manifesta quando i dubbi e le preoccupazioni diventano insistenti.
Si entra in un vortice di comportamenti compulsivi per alleviare l’ansia. E la testa si riempie di domande: “è la persona giusta per me?“. Spesso si arriva anche alla drastica decisione di voler lasciare la propria compagna.
E ancora: ricorso a feedback esterni (“quanto tempo passa con me rispetto a quello che passa con gli altri?“); ricerca continua di rassicurazioni o di autorassicurazioni; confronti tra le caratteristiche e i comportamenti del proprio partner con quelli di altri potenziali partner; neutralizzazioni, ovvero tentativi di annullare le ossessioni visualizzando momenti felici vissuti insieme.
Si tende a respingere, inoltre, situazioni che possano innescare tali ossessioni (uscire con coppie di amici considerate perfette, guardare commedie romantiche).
Le cause disturbo compulsivo coppia cura
Gli studi, in particolare, hanno riscontrato vulnerabilità nel dominio relazionale e attaccamento ansioso, tra le cause principali.
Il disturbo, però, può essere generato anche dalle numerose scelte di partner che si possono trovare in rete, sui siti di appuntamenti.
Oppure, una storia familiare con conflitti intensi tra i genitori, può contribuire alla vulnerabilità di un soggetto.
La cura
I pazienti che soffrono del disturbo ne sono consapevoli, almeno nella maggior parte dei casi.
Come uscirne? Di sicuro, svolgono un ruolo fondamentale la psico-educazione e identificazione, quindi la messa in discussione degli schemi di pensiero e delle percezioni di sé disfunzionali. Infine, serve focalizzare le paure e le difese legate all’attaccamento.
Si cerca di fare in modo che ogni decisione riguardo la relazione che si sta vivendo sia posticipata a quando i sintomi saranno alleviati, se non addirittura scomparsi.
Spesso, si prova a far scrivere al paziente elaborati sulla paura del rimpianto e su ciò che si teme per quanto riguarda il futuro, oppure si consigliano siti e film che possono essere fattori di innesco. Così da sconfiggere la paura, affrontandola.
E a voi? E’ mai capitato? Diteci la vostra con un commento, e continuate a seguirci su Men’s Enjoy!
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